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Patamu - Diritti d’autore 2.0

Patamu è un sito web che offre un sistema alternativo alla SIAE per poter depositare le opere artistiche e di ingegno proteggendole da eventuali plagi. Nasce dal difficile rapporto esistente tra i diversi artisti con la Società Italiana Autori e Editori che da più di cinquant’anni gestisce in forma di monopolio l’accesso e la possibilità di utilizzo delle opere d’arte e d’ingegno da parte di creativi ed autori.

Come accade ormai da diverso tempo, è il web ad imporre il cambiamento proponendo soluzioni alternative costruite su misura per gli utenti. Adriano Bonforti creatore di Patamu, start-up premiata e riconosciuta ormai in diverse occasioni istituzionali anche per la sua vocazione sociale, afferma come per la maggior parte degli artisti emergenti che trovano molta difficoltà nell’esibirsi per via della legislazione vigente e dei costi da sostenere, si sia resa fondamentale la creazione di un sistema alternativo alla SIAE per permettere ad ognuno di proteggere e svolgere liberamente il proprio lavoro in modo più snello e trasparente.

Patamu - Il problema SIAE

Negli ultimi anni moltissimi artisti ed editori hanno cancellato la loro iscrizione presso la Società Italiana Artisti e Editori non senza difficoltà o tempistiche piuttosto lunghe, altri ancora invece hanno direttamente rinunciato a farla. I motivi sono diversi e tutti lamentati da chi li vive sulla propria pelle cercando di costruirsi un futuro con questo lavoro.

Diversi ex iscritti infatti hanno preso questa decisione dopo essersi scontrati con: tempi e procedure burocratiche lunghe e per niente informatizzate, estrema difficoltà di comunicazione e supporto, costi troppo elevati confrontati alle entrate ricevute, ridistribuzione dei proventi in modo squilibrato e affatto trasparente e vincoli difficili da sciogliere per lavorare in autonomia.

La legge che affida soltanto alla SIAE la riscossione delle royalties sul territorio italiano risale al 1941 e contiene ormai troppi limiti per regolamentare una situazione in continua evoluzione. Per approfondire il testo nelle sue particolarità vai all'approfondimento su Wikipedia.

La Direttiva Barnier approvata dal parlamento europeo in via definitiva il 4 febbraio 2014 e che intende dare una svolta ai preesistenti sistemi per le collecting society prevedendo un’apertura nel mercato dei diritti d’autore, ha messo finalmente in discussione una certezza piuttosto attempata e scalfita soltanto da piattaforme alternative come Patamu, che fino a questo momento si erano viste sempre piuttosto osteggiate.

Patamu - Marcatura Temporale

Patamu offre una protezione immediata grazie ad un sistema di marcatura temporale, procedimento con valore legale che certifica ora e data di un documento informatico contente opere dell’ingegno attribuendogli valore probatorio in sede di controversia.

Il sistema offerto da Patamu è legalmente identico a quello della SIAE, la differenza sostanziale sta nel prezzo: per la SIAE parte da 65 euro mentre per Patamu può anche equivalere a zero. Bisogna notare però come nessuna di queste forme di marcatura tuteli effettivamente le opere, infatti rappresentano solo uno strumento per provare, in sede di controversia legale, di essere arrivati “per primi” nello sfortunato caso si diventi vittima di un plagio.

La paternità di un’opera, come stabilito per legge, nasce direttamente dall’atto di creazione dell’opera stessa senza nessuna particolare procedura, il problema è poter provare il momento esatto in cui l’opera è stata generata per attribuire solo a noi la paternità ed è qui che entra in gioco la marcatura temporale offerta da Patamu.

La marcatura temporale è un sistema che esiste da prima della nascita di Patamu e di altri servizi come Copyzero e consiste semplicemente nell’inserimento di un codice nei metadati di un determinato documento informatico per renderlo identificabile ai fini probatori attraverso l’individuazione di orario e data di creazione. Questa procedura si può effettuare anche per conto proprio attraverso una casella di posta PEC o dotandosi di un dispositivo di firma digitale o di marcatura temporale.

Patamu - Come funziona

Iscrivendosi nel sito di Patamu si possono scegliere tre tipologie differenti di account. La prima forma definita “Free” prevede una donazione annuale a discrezione dell’utente che può anche ammontare ad euro 0. Il portale offre un massimo di 10 marcature mensili depositabili solamente con l’attributo Creative Commons, ogni opera può avere una dimensione massima di 25mb per uno spazio totale di archiviazione di 25gb.

Se si sceglie un account “Advance” invece si dovranno corrispondere a Patamu 30 euro l’anno. Questo tipo di account amplia di gran lunga le possibilità di tutela con 20 marcature mensili, l’utilizzo della dicitura “Tutti i diritti riservati” per 50 opere ed uno spazio di archiviazione complessivo di 50gb.

L’account Professional invece, dal costo di 70 euro mensili, fa accedere alla possibilità illimitata di usufruire di tutti i servizi proposti da Patamu, fatta eccezione per la dimensione singola delle opere che deve rispettare un peso complessivo di 500MB, è prevista comunque una certa elasticità per opere speciali per cui però sarà necessario contattare direttamente il portale.

Patamu col tempo ha saputo offrire ai suoi utenti in continua crescita diverse forme di supporto in campo legale e su problematiche riguardanti esibizioni ed eventi. Non per caso Patamu ha ricevuto il riconoscimento di vocazione sociale dallo stato italiano. Sul sito sono presenti diversi articoli di approfondimento che permettono di orientarsi al meglio. La trasperenza e il costante impegno nell’organizzazione di convegni divulgativi e di analisi come i Copyleftdays hanno reso col tempo questa piattaforma un punto di riferimento per tutti i lavoratori della conoscenza.